Sono passati oramai molti anni da quando, nel gennaio 2007, ho conosciuto il mondo del miglioramento continuo. In questi 10 anni ho incontrato moltissime persone, moltissimi manager che, più o meno “spontaneamente” si sono ritrovati nella necessità di implementare programmi di miglioramento, di WCM piuttosto che del proprio sistema di miglioramento.
Se dovessi rappresentare, con una sola parola, il loro primo approccio al miglioramento, il feeling provato di fronte al loro incontro con la metodologia, utilizzerei il termine scetticismo. Sentimento certamente comprensibile in una fase iniziale: è sempre difficile mettere in dubbio ciò che si fa, come lo si fa, quando la prospettiva è qualcosa di completamente sconosciuto che sembra anche essere complesso.
Negli anni ho capito quanto, oltre che comprensibile, lo scetticismo sia comune e , soprattutto, una reazione normale che, oggi con un po’ più di esperienza, assocerei alla resistenza al cambiamento.
Ma ieri, a valle di un incontro con un’azienda cliente, ho finalmente capito: l’arcano si è svelato.
Quando io parlo di programmi di miglioramento continuo, sottintendo SEMPRE il concetto di cost reduction. Per quale motivo, un’azienda, dovrebbe investire energie, risorse interne, costi, disponibilità impianti , ecc …. per fare attività di miglioramento se non per diventare più competitivi?
Migliorare significa cambiare per avere risultati migliori, non un cambiamento fine a se stesso.
Eppure sono ancora molte le persone che approcciano il miglioramento come momento formativo piuttosto che strumento di miglioramento delle performance aziendali e della conseguente riduzione costi (riduzione costi diretta o miglior assorbimento dei costi per effetto di una maggiore produttività). Così, quando un cliente mi ha chiesto se, oltre a essere molto brava nell’impostazione di programmi di miglioramento, sono anche capace di portare avanti progetti di riduzione costi … beh, ho capito finalmente il meccanismo mentale che sta dietro alla separazione dei due concetti.
La soluzione non è prendere un consulente che capisca come raggiungere i risultati tanto agognati. In questo modo non fai altro che aggiungere altri costi alla tua struttura.
E’ il momento, invece, di capire perché il tuo programma non sta portando risultati. Qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Non è normale che i tuoi indicatori non mostrino nessun tipo di miglioramento. O , ancor peggio, non è normale che tu non riesca a vedere i risultati dei tuoi miglioramenti di KPI all’interno del tuo conto economico.
Se anche solo uno di questi punti rappresenta ciò che vivi quotidianamente, c’è da rivedere qualcosa nel modo in cui stai lavorando.
Il tuo problema non è aver scelto un di implementare un costoso programma di miglioramento.
La soluzione non è assoldare altri consulenti con altre expertises per iniziare a fare qualcosa che ti porti una riduzione dei tuoi costi.
Non stai facendo miglioramento continuo , quello vero, quello a cui faccio riferimento quando parlo di programmi di consulenza operativa. Stai spendendo un sacco di soldi per fare un po’ di esercizi di stile e abbellire la tua fabbrica. Fai attenzione , però: il tuo problema non sarà solo la perdita economica che stai affrontando e la mancanza di raggiungimento di risultati di breve periodo.
Stai mettendo a rischio anche i risultati di lungo periodo. Le persone inizieranno ad associare il tuo sistema di miglioramento alla carta, ai tabelloni che si aggiornano solo prima degli audit o dell’arrivo dell’Amministartore Delegato. Inizieranno a pensare che sia solo una perdita di tempo e che è meglio continuare a fare le cose come … si sono sempre fatte.
E questa sarebbe la TUA sconfitta più grande, la fine delle tue possibilità di cambiare veramente.
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