EWO – Solo uno dei tanti moduli da compilare o qualcosa di più?

DiSamantha Chichi

EWO – Solo uno dei tanti moduli da compilare o qualcosa di più?

Si chiama Emergency Work Order (da cui l’acronimo analisi EWO) ed è uno strumento utilizzato all’interno di programmi di miglioramento del Manufacturing, come per esempio il WCM.

E’ il punto di partenza per le attività di miglioramento in ambito manutentivo, laddove si voglia passare da una manutenzione a guasto ad una di tipo preventivo / predittivo.

Ti trovi nella condizione di “correre dietro” ai guasti e di mettere “pezze” e non hai il tempo per fare manutenzione vera? Il pensiero di fermare un impianto per prendertene cura ti sembra un’utopia facente parte di quelle aziende che se lo possono permettere perché … “loro fanno ancora utile”?

Allora l’analisi EWO è ciò che fa per te.

Ma attenzione: come tutti gli strumenti, soprattutto quelli che coinvolgono gli operativi di stabilimento, è importante saperlo utilizzare in modo efficace. Non fatelo diventare SOLO carta … l’ennesimo modulo da compilare.

A cosa serve

L’utilizzo del modulo ha 2 obiettivi principali:

  1. la raccolta di informazioni riguardanti i guasti per poter misurare gli indicatori tipici della manutenzione (MTBF, MTTR)
  2. l’analisi dei guasti, la ricerca delle cause radice e la definizione delle contromisure adatte ad eliminare completamente le cause

Chi lo utilizza

Generalmente si dice che l’analisi EWO debba essere effettuata dai manutentori. Io preferisco dire che la compilazione del modulo EWO, per essere efficace, deve essere il risultato di un lavoro di squadra organizzato in 4 fasi, che riporto di seguito.

Fase 1 – compilazione dati

Il manutentore compila la parte alta del modulo, ovvero quella di raccolta dati per il calcolo dei KPI (es. orario di intervento, durata dell’intervento, ecc…).  Questo tipo di informazioni andranno compilate in parte al momento del guasto, in parte al termine dell’intervento.

Questa è la fase che più si presta all’utilizzo di ausili informatici che possano automatizzare l’inserimento dei dati. il contributo umano, infatti, non da’ valore aggiunto, e i dati necessari possono essere semplicemente inseriti automaticamente da un sistema adatto.

Fase 2 – descrizione del fenomeno

La 2^ parte è quella che aiuta il manutentore a descrivere il fenomeno che sottende il guasto. Lo strumento a cui il modulo fa riferimento in questa sezione è il 5W+1H ( rispetto alla definizione di Wikipedia, si sostituisce il Why con il Which).

Quando scrivo … aiuta il manutentore… intendo proprio dire che lo guida nel comprendere quelle che sono  le informazioni che lui deve raccogliere per poter descrivere il fenomeno in modo completo, senza perdere di vista alcuni elementi importanti.

La riparazione di un guasto, infatti, si porta con sé sempre urgenza e pressioni emotive. Questo non facilita certamente lucidità e concentrazione, per cui non è così scontato riuscire a fare mente locale su quelle che sono tutte le informazioni che potrebbero essere raccolte a supporto della successiva analisi delle cause.

5W+1h, quindi, come guida all’analisi della scena di crimine per criminologi poco esperti.

In virtù di questo, capirete che ha poco senso compilare il modulo a posteriori, a valle dell’intervento di ripristino dell’impianto! Infatti:

… non averlo con sé significa non essere supportati nella ricerca degli indizi

… il manutentore non si sente supportato e quindi lo riterrà solo …. carta da compilare!

… non essendo ritenuto utile, non verrà utilizzato o, ancor peggio, verrà fatto senza coscienza.

Fase 3 – analisi delle cause e verifica in campo

Questa fase può certamente ( e deve) essere fatta dopo il ripristino dell’impianto, quando la pressione della ripartenza si è allentata e si sono raccolte informazioni non soltanto sul fenomeno ma anche su che cosa è stato fatto per far ripartire l’impianto.

Il manutentore che è intervenuto è certamente la figura chiave dell’analisi, ma non può farla da solo. Qui è importante che ci sia qualcun altro che possa aiutarlo. In questa fase il manutentore ha bisogno di 3 tipi di supporto:

  • tecnico: sulla base delle sue competenze, è conveniente coinvolgere qualche altra figura tecnica che possa essere complementare alla sua. Per es. si coinvolgerà un manutentore elettrico se chi è intervenuto è prettamente meccanico, piuttosto che si coinvolgerà l’ingegnere di processo se serve comprendere meglio il funzionamento dell’impianto;
  • metodologico: è importante non fermarsi alla prima causa trovata, così come è importante non arrivare alla soluzione che già si aveva in testa. Per far ciò, il team di analisi deve coinvolgere una persona che abbia esperienza di applicazione di successo dello strumento e che abbia chiaro in mente i passi da compiere;
  • di approccio: il mio suggerimento è di avere nel gruppo una figura NON tecnica, qualcuno che non conosce il funzionamento dell’impianto. Sarà colui che farà le domande “stupide”, ovvero quei quesiti preziosissimi durante una fase di brainstorming!

Attenzione anche alla verifica in campo! Oltre ad essere fondamentale per la validazione delle possibili cause, è ciò che aiuta il manutentore a percepire che lo strumento è veramente operativo, e che non lo obbliga a stare seduto alla scrivania. 

Fase 4 – definizione della causa radice e dell’azione per eliminarla

Questa ultima parte dell’analisi EWO è una diretta conseguenza delle fasi precedenti. Fatta bene la verifica operativa delle cause identificate, facilmente si arriverà a definire quali sono state le cause radice del guasto ( in taluni casi sarà necessario avvalersi del 5Why’s.

Le persone coinvolte in questo caso saranno le stesse che hanno fatto l’analisi.

Suggerimenti per una buona analisi EWO

Per un fare una buona analisi EWO, quindi, è fondamentale ricordarsi che

  • il 5W+1H è il cuore dello strumento, e va interpretato come il momento dell’analisi della scena del crimine

  • il modulo cartaceo è la guida per il manutentore su quelli che sono gli indizi da raccogliere: ha poco senso non averlo con sé quando si arriva sul … “luogo del delitto”

  • il manutentore non va’ abbandonato ma supportato in alcune delle fasi della compilazione

  • il team di analisi deve coinvolgere sempre una persona non tecnica, che non conosce l’impianto 

  • la verifica in campo non è solo propedeutica al raggiungimento del risultato ma genera coinvolgimento

  • la carta serve: attenzione agli slanci di automazione. Alcune fasi possono certamente essere automatizzate, ma le analisi operative hanno ancora bisogno di strumenti semplici per essere digerite.

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Vuoi avere qualche informazione in più su come introdurre l’analisi EWO all’interno della tua realtà? Vuoi conoscermi meglio per capire se posso esserti di aiuto all’interno del tuo percorso verso il cambiamento?

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KIKIOPERATIONS – Leaning for Leading

Info sull'autore

Samantha Chichi administrator

Sono un ingegnere di 40anni, con piú 15 anni di esperienza professionale maturata all'interno del mondo delle Operations. Supporto le aziende e i suoi professionisti nel cambiare modo di fare Operations, attraverso l'utilizzo di tecniche di lean production: leaning for leading

5 comments so far

Fabrizio BrunoPubblicato il1:10 pm - Mar 9, 2020

Ottima spiegazione Chichi, sarebbe utile ampliare con il Machine Ledger dato che, se non erro, il Sistema andrebbe “visto” in toto. Che ne dici di un bell’articolo sul Sistema nella sua completezza (e complicatezza). Grazie.

    Samantha ChichiPubblicato il10:25 pm - Mar 21, 2020

    Ciao Fabrizio.
    Intanto GRAZIE per aver letto il mio articolo e ancor più GRAZIE per la richiesta di uno nuovo. Sono molto più stimolata a scrivere quando sono i miei followers a richiedermi argomenti specifici. Diciamo che mia piace essere “pull” anche in questo !😉
    Il tuo commento mi fa capire che di PM … “ne capisci”! 👍
    Mi fa molto piacere quando persone competenti come te commentano in modo positivo i miei articoli.
    Ed è con estremo piacere che ti dedico il prossimo articolo!
    Quindi …. Stay tuned!

ArnaldoPubblicato il7:13 pm - Feb 16, 2020

Complimenti per la spiegazione e la descrizione del significato della EWO. Semplice e molto intuitivo. Faccio wcm da anni nel pilastro maintenance CNH. Dei vari suggerimenti che hai dato sulla compilazione della EWO quelli più importanti (per me) sono:
il manutentore non va’ abbandonato ma supportato in alcune delle fasi della compilazione.
il team di analisi deve coinvolgere sempre una persona non tecnica, che non conosce l’impianto. Faccio fatica a farlo capire ad alcuni enti/pilastri. Grazie per quello che hai scritto. Ancora Complimenti.
P. S. Non lascio la mia mail per privacy.

    Samantha ChichiPubblicato il9:30 pm - Mar 21, 2020

    Ciao Arnaldo. Intanto GRAZIE per aver scelto di leggere il mio articolo, e GRAZIE per le belle parole che scrivi.
    La mia missione é proprio quella di aiutare persone come te, impegnate costantemente nell’applicazione delle metodologie world class manufacturing (e lean più in generale). Come dico sempre alle persone con cui collaboro, la differenza la fa il COME facciamo e le cose, e non il saper COSA FARE!
    E l’EWO ne é un bell’esempio. Nonostante il modulo sia standardizzato e perfettamente strutturato, sono poche le analisi guasto ben fatte, e quando dico ben fatte intendo dire RIUSCITE, ovvero i guasti realmente risolti e affrontati con soluzioni robuste nel tempo.
    Capisco perfettamente il tuo problema, perché l’ho vissuto in prima persona e continuo a vederlo in molte realtà: Lo scollamento produzione e manutenzione è ancora molto forte,… Troppo, direi. Questo cambierà proprio grazie al WCM e alla logica che sottende, che porta a lavorare per team funzionali (pilastri) piuttosto che per funzione. Tuttavia come tutti i cambiamenti culturali richiede 2 cose: tempo e dedizione dei singoli. Non sentirti in balia del tempo, tu nel tuo piccolo puoi fare molto. Sii ancora più intraprendente e proattivo, e portati dietro in questo cammino i colleghi di cui hai bisogno, con perseveranza e dedizione. Vedrai: Troverai molti più alleati di quello che immagini.
    Prova ad approcciarti ai ragazzi di produzione con la curiosità di chi vuol sapere cosa realmente accade, mettendo da parte un po’ di quella … conoscenza tecnica che porta a giudicare piuttosto che ascoltare, anche inconsapevolmente.
    Vedrai che troverai negli interlocutori persone che inizieranno ad aprirsi e si sentiranno liberi anche di “autodenunciare” errori umani.
    Provaci, e fammi sapere come va!
    Per qualsiasi dubbio o suggerimento non esitare a contattarmi.
    E se vuoi un po’ più di riservatezza, compila il form dei contatti 😉!

    A presto
    Samantha

Samantha ChichiPubblicato il8:18 am - Mag 22, 2019

Thank a lot for your enthusiasm.
If you have some topic you are struggle with, please don’t hesitate to suggest it to me.
I love write articles on demand!!!

Thanks again
Samantha

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